Nel
Decimario, o libro delle decime, degli anni 1290-1292, Castrum Buschi
viene citato tra le località soggette alla diocesi di Rimini.
Le decime erano le tasse che le parrocchie erano tenute
a pagare ai loro vescovi e ai loro canonici, o titolari di Chiese.
Nel
nostro caso, al momento del pagamento, è presente il prete Berardo
di Castrum Buschi. Non si comprende però a quale titolo, dato
che la Chiesa di S. Egidio non viene nominata.
La
seconda citazione documentata di Castrum Buschi è del 1371.
In
quell' anno era legato pontificio in Romagna il cardinale francese Anglic
de Grimmoard, fratello di papa Urbano V, e più noto come Anglico.
Giunto in Romagna nel 1368, vi rimase fino al 1372.
In
data 9 Ottobre 1371, l'Anglico redasse una minuziosa descrizione
della nostra regione che intitolò "Descriptio
provinciae Romandiolae" e in cui incluse
anche Castrum Buschi, località
con 26 focolari.
Castrum Buschi, assieme ad altri quarantadue castelli
e ville, apparteneva al contado riminese.
Se ai 26 focolari di Castrum Buschi diamo un
preciso valore demografico, otteniamo una popolazione di circa 130
abitanti dato che un focolare contava in media 5 persone.
Dal punto di vista "fiscale"
il numero di 26 focolari significava però
altra cosa: dire infatti che Castrum Buschi aveva 26 focolari significa
soltanto che era obbligato a pagare una certa tassa moltiplicata per
26, tenendo conto che solo coloro che godevano dei pieni diritti civili
erano soggetti a tassazione.
Dopo
il 1371 Castrum Buschi sembra sparire.
Il suo posto viene preso da Villa
Buschi ed è con questo nome che il futuro Bosco viene concesso
in feudo a Gottifredo di Rodolengo d' Iseo.
(da
Rinaldo Ugolini, Gambettola la Villa del Bosco e la Fratta,
Bruno Ghigi editore, Rimini, 1986)
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